martedì 16 settembre 2014

THE GIVER – IL MONDO DEI JONAS BROTHERS





The Giver – Il mondo di Jonas
(USA 2014)
Titolo originale: The Giver
Regia: Phillip Noyce
Sceneggiatura: Michael Mitnick, Robert B. Weide
Tratto dal romanzo: The Giver – Il donatore di Lois Lowry
Cast: Brenton Thwaites, Odeya Rush, Cameron Monaghan, Jeff Bridges, Meryl Streep, Katie Holmes, Alexander Skarsgard, Taylor Swift
Genere: disteenopico
Se ti piace guarda anche: Divergent, Hunger Games, Pleasantville

Riuscireste a immaginare un mondo privo di emozioni? Un mondo senza odio, ma allo stesso tempo anche senza amore? Un mondo in bianco e nero, senza colori?
Ci riuscireste?

Certo che sì, perché è già stato fatto. Il film, splendido, era Pleasantville di Gary Ross, il regista del primo Hunger Games.


A volerlo riassumere brutalmente, The Giver – Il mondo di Jonas è la versione teen-fantasy alla Hunger Games di Plesantville, ma a sorpresa non si tratta della nuova pellicola di Gary Ross, bensì di una nuova pellicola adolescenziale dai contorni sci-fi diretta in maniera anonima dal mestierante Philip Noyce. Così come per Hunger Games o per Divergent, che ricorda ancora di più, è un film tratto da una saga young adult di successo, The Giver – Il donatore di Lois Lowry, che ha dato vita anche ad altri tre capitoli letterari che probabilmente non avranno altrettanti seguiti cinematografici, visto che questo ha fatto flop ai botteghini, dove ha raggranellato pochi verdoni. Poco male, visto che, mentre scorrono i titoli di coda, non è che si muoia dalla voglia di scoprire come proseguano le gesta dell'eroico Jonas.

Eroico?
Beh, sì, più o meno. Alla fine è la solita storia del tizio prescelto come Neo di Matrix che deve salvare il mondo dalle tenebre. O in questo caso dal bianco e nero. Il riferimento visivo principale del film, come detto, è Pleasantville, con la differenza che in quel caso l'ambientazione era quella da sitcom anni Cinquanta, mentre qui ci troviamo nel solito ennesimo (ma quanti ce ne sono?) futuro distopico sfigato.
I fan della saga a questo punto diranno che il romanzo The Giver – Il donatore era uscito negli anni '90 e quindi sono gli altri ad aver copiato e probabile che ciò sia vero. Però qui stiamo a giudicare non il libro, che non ho letto, bensì la sua versione cinematografica, arrivata con colpevole ritardo e che ormai appare come un clone meno femminista e con meno azione di Hunger Games e Divergent. Il fatto che il romanzo sia stato scritto precedentemente non ha funzione retroattiva sul film.

Vi siete mai chiesti perché tutte queste storie young adult sci-fi disteenopiche negli ultimi anni stanno spopolando?
Oltre che per arricchire le multinazionali che producono questi film, hanno una funzione benefica sul giovane pubblico a cui si rivolgono. Se il mondo circostante vi sembra brutto, i TG – anzi, i siti di informazione come Huffington Post o Vice o Lercio, perché i TG ormai li guardano solo i vecchi – trasmettono troppe immagini di guerra, e la scuola non va e una Vespa e una donna non avete, tranquilli perché arriva una saga fantasy e vi toglie i problemi. Dopo aver visto Hunger Games o Divergent o adesso The Giver, il nostro mondo non sembra poi tanto terribile. Abbiamo la libertà di scelta. Siamo liberi ad esempio di ascoltare la musica che vogliamo, tranne quando arrivano gli U2 nei nostri iPad e ci ficcano dentro le loro canzoni senza che noi gliel'avessimo chiesto. A parte questo, viviamo fondamentalmente in un mondo libero. Dove c'è la guerra, ma c'è anche la pace. Dove c'è l'odio, ma anche l'amore. Dove ci sono i colori. Dove c'è il sesso.
Una cosa che non c'è nel mondo di Jonas è il sesso.

Dopo che vi ho detto questo, scommetto che anche quella mezza voglia di vedere il film che potevate avere vi è passata, vero?
Però purtroppo è così. Nel futuro distopico immaginato dal film, i bambini vengono al mondo in laboratorio, o forse a portarli è la cicogna?!? Questo è un passaggio che mi devo essere perso.
Niente sesso, siamo young adult, grida questa pellicola. Più che il mondo di Jonas, sembra il mondo dei Jonas Brothers.
Ve li ricordate, i Jonas Brothers?
No, vero?
Eccoli qui.


Non ve li ricordate comunque?
In ogni caso, i Jonas Brothers sono stati un “memorabile” gruppo anch'esso rivolto a un pubblico young adult o meglio proprio teen per non dire tween, che per un breve periodo a cavallo tra il 2006 e il 2010 circa ha spopolato soprattutto negli USA, mentre da noi se li sono per fortuna filati in pochi. Lanciati da Nickelodeon e Disney Channel, i Jonas Brothers erano dei ragazzetti cristiani evangelici che a ogni occasione esibivano i loro anelli di castità, per mostrare al mondo che sarebbero arrivati vergini fino al matrimonio.
Ci sono poi riusciti?
Uno sì, ma solo perché ha deciso di sposarsi a tipo 13 anni o giù di lì. Gli altri due invece hanno ceduto ai peccaminosi piaceri della carne senza sposarsi. Tra l'altro uno di loro, Joe Jonas, si è fatto la country-star Taylor Swift, ai tempi altra paladina degli anelli di castità e oggi rinomato mignotton... pardon, volevo dire esponente del puttanpop.


Taylor Swift che di recente ha intrapreso anche una carriera come attrice e che ha un piccolo ruolo proprio in questo The Giver. Tutto torna. Vi sembrava che parlassi di cose a caso?
Poteva apparire così, e un po' forse lo era, ma tutto torna, nello showbiz americano, così come nei post di Pensieri Cannibali. A non tornare molto è invece la reale utilità di un film come questo. Non che sia inguardabile, per carità, si lascia seguire con piacere per la prima ora e ci sono pure dei riferimenti cinematografici niente male, non so se voluti o meno, come la slitta di Quarto potere, il volo con la bicicletta alla E.T. e i montaggi espressivi di immagini in stile Terrence Malick. La parte conclusiva scivola poi insieme allo slittino del protagonista su territori molto banali e prevedibili, però l'insieme non appare nemmeno troppo malvagio.

Pure il cast si comporta si comporta in maniera decente. Il protagonista Brenton Thwaites non è il massimo della recitazione però qui se la cava meglio che in Oculus e Maleficent, dove faceva proprio la figura del bimbominkia imbambolato. Più promettenti i suoi amichetti Cameron Monaghan in arrivo dalla serie Shameless US e la giovane gnocchetta Odeya Rush, che con quegli occhioni da cerbiatta è una potenziale nuova Mila Kunis. Ci sono poi i veterani Jeff Bridges e Meryl Streep che, per quanto appaiano annoiati, timbrano il cartellino con il loro solito mestiere, più un Alexander Skarsgard in libera uscita dall'ormai terminato – grazie a Dio – True Blood e una Katie Holmes invecchiata, ma azzeccata nella parte della tipa rigida come un palo della luce.

Nonostante la confezione impeccabile e realizzata in maniera professionale, il film oltre a puzzare di deja vu è troppo freddo e non funziona. Non come altri più riusciti e fortunati young adult recenti che ho adrato. Non riesce a creare un vero coinvolgimento come riuscivano a fare Hunger Games, probabilmente per grosso merito di Jennifer Lawrence, e Divergent, probabilmente per grosso merito di Shailene Woodley, e gli mancano le emozioni. Le stesse di cui è privo il mondo di Jonas in cui è ambientato. Gli mancano i colori capaci di rendere una pellicola di medio livello qualcosa di...

SPETTACOLARE.
(voto 6-/10)

28 commenti:

  1. E' chiaro che se l'industria cinematografica si sbatte per trasformare questi ragazzetti da eroi della carta stampata a eroi dello schermo ci sarà un tornaconto. Soprattutto economico. Quello su cui si fa leva è il senso di impotenza delle giovani generazioni nei confronti di una realtà che non capiscono e allora tiè, eccoti servito un bel mondo post-apocalittico, una società distopica e un paio di ragazzetti che devono salvare il mondo. Sperano che così ai giovani veri venga un po di sale in zucca ma sbagliano terribilmente... E poi la soluzione narrativa del prescelto che deve salvare il mondo mi sta un po sulle palle...basta...

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    1. scusa, vorrei controcommentare, ma sono troppo impegnato a salvare il mondo!
      XD

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  2. Ho adorato il libro quindi starò distante mille miglia da questa bimbominkiata!

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    1. il mio post forse, anzi probabilmente, ha dato un'impressione sbagliata.
      il film non è troppo una bimbominkiata, è solo un pochetto anonimo.

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  3. Ormai i film li fanno (quasi) solo per gli adolescenti. Un LUI o una LEI si accorgono di possedere ultrapoteri, o comunque di dover salvare la baracca: sfidano i poteri forti, gli alieni e Luciano Moggi, rischiano la vita e alla fine badabum e badabam il mondo è salvo
    Temo che vedrò il film, per via che il romanzo di Lois Lowry mi piacette... piacque... piaciò... insomma mi è piaciuto.

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    1. non so se il film ti piacetterà allo stesso modo...

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  4. Mi manca il coraggio di vederlo.
    Pleasantville però era figo.

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    1. pleasantville è irragiungibile, ma questo non devi temerlo troppo...

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  5. L'unica cosa spettacolare del film è la scritta "SPETTACOLARE" di fine post.

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    1. dici che per questo la casa di produzione del film dovrebbe pagarmi?
      no, eh? :)

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  6. Io, invece, non l'ho trovato bimbominkia neanche un po'. Davvero.
    Ho letto da poco il libro e lì il protagonista ha dodici anni. E' un bambino.
    Avevo paura della mossa commerciale, di trovarmi un Jonas infighettato e venduto, invece le buone intenzioni della Lowry le ho trovate perfettamente intatte. Un film diverso dall'omonimo romanzo, ma che non si è svenduto. Piaciuto.

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    1. infatti è più bimbominkia il mio post che non il film.
      sarà per questo che non mi ha convinto molto... :D

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  7. L'idea del post è niente male, dal film invece mi aspetto poco o niente. Ma lo vedrò per il gusto di massacrarlo un pò e per Julez che non vede l'ora di vederlo.

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    1. secondo me invece a te piacerà...
      basta che ci sia jeff bridges e vai in brodo di giuggiole ahah :D

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    2. Jeff Bridges e la Streep appaiono coi coglioni a terra già nel trailer,non voglio pensare in tutto il film.E Pleasantville era un film meraviglioso <3

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    3. Ero convinta di aver commentato anche qua ieri sera(oltre che su White Russian) seppure con l'account sbagliato...l'ho visto e troppo schifo non m'ha fatto,suvvìa,certo che ci sono dei buchi grossi così nel plot,e che è farcito di roba presa da film ben + consistenti(Gattaca,Pleasantville,Equilibrium),ma tutto sommato l'ho trovato guardabile,rispetto alla porcata teen-only che mi aspettavo ;)

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  8. Abbiamo entrambi definito "mestierante" i registi di "The Expendables" e de "Il Mondo di Jonas". Sono soddisfazioni... :-)

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    1. quello di expendables sarebbe però più corretto definirlo merdierante ahahahah :D

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  9. Sfigato potevi colorarlo di marrone o grigio. Ecco il mio grande apporto al mondo della blogosfera. Sob

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    1. non ci avevo pensato, ma in effetti ci poteva stare...
      comunque questo è un gran contributo alla blogosfera, di certo superiore a quello di ford uahahah :)

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  10. Lo sto guardando proprio ora, si un po' anonimo lo è eccome, vediamo come finisce xD

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  11. Mah, ho letto "Il Donatore" lo scorso dicembre, del tutto ignara che ne sarebbe stato fatto un film e soprattutto che sarebbero poi usciti a ruota altri 2-3 libri per farne l'ennesima "saga". Preso da solo non è neppure un brutto libro, anche se ormai sa già di già letto (che poi, con 'ste distopie, non ne avevamo già abbastanza con i capolavori 1984 di Orwell, Farenheit 415 di Bradbury e Il Mondo Nuovo di Huxley?) e francamente inizio ad essere proprio stanca di questo "Young Adult". La scorsa settimana ho visto in libreria, tutti in fila come scolaretti, le copie dei volumi di questa saga e mi è proprio venuta nausea. Il picco poi è stato scoprire che hanno pure fatto il film, che eviterò accuratamente di guardare, anche considerata la tua recensione. P.s. Divergent film godibilissimo grazie a Shailene Woodley, ma la versione libresca, ed in particolare l'ultimo volume... Dio ce ne scampi e liberi!!!

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    1. Ulteriore p.s. i Jonas Brother sembrano la versione mora degli Hanson!

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    2. I Jonas brothers sembrano la versione RACCHIA degli Hanson XD

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  12. Penso andrò a guardarlo quando finisce la Juve stasera! Mi ispira abbastanza sinceramente!

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  13. Il problema di questo film (che è 10 volte migliore del libro - il che è tutto dire) è che ha 2 WTF? enormi quanto una cattedrale che fanno cadere tutta l'impalcatura della storia.
    Ora, premesso che mi sta bene il "perchè è fantasy", quindi mi puoi raccontare la più becera delle cazzate, ho trovato molto irritante che non si sia data una minima spiegazione al "come" funzionasse la faccenda dei ricordi, come il Donatore potesse passarli all'Accoglitore (e quest'ultimo al bimbo) e perchè mai, raggiunto un punto "X", le memorie (di chi sono? Come sono state raccolte tutte insieme?) tornano alla comunità.
    Così, a caso, "perchè sì".

    Ecco, mi sarebbe bastato anche un "Jonas fa parte della famiglia Y che da millenni eredita questo potere/sono dei superumani mutanti/il sole è in trigono con Urano" e me lo sarei fatto bastare. Così, invece, è proprio inguardabile/ingiustificabile.

    Peccato, perchè le premesse non erano malvagissime...

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. Il film, pur non essendo interamente malvagio, ha perso molto del fascino del libro, che poi è la ragione principale per cui lo condanno. Il mondo rappresentato dal film è chiaramente distopico: c'è un controllo ferreo, una capa dura e cruda che non tollera disobbedienze, un lavaggio del cervello collettivo. La scelta di Jonas di scappare pare legittima, sensata, priva di sfumature, e quindi naturalmente suscita un normale "embè? ora il ragazzetto salva il mondo, che novità". Nel romanzo il mondo di Jonas è, per molti, sinceri, versi, idillico. Non ci sono colori (ma i lettori non lo sanno finchè non lo scopre anche Jonas: qualcosa di non rendibile nel film), non esistono le pulsioni sessuali e non vi sono ricordi del passato. Ma non c'è nemmeno odio, fame, violenza, malattie. Ai bambini non viene imposto di diventare qualcuno: li si osserva per anni, li si spinge a scegliere, e poi, in base alle loro caratteristiche, si decide quale futuro potrebbe andare meglio per loro. Non c'è passione, ma c'è affetto. Non esiste Il capo, ma un consiglio che accetta suggerimenti e poi discute (anche molto a lungo) qual è la cosa migliore da fare: nessuno bracca Jonas, nessuno "congeda" al primo errore, nessuno lo spinge ossessivamente a rispettare le regole. La ribellione di Jonas appare diversa perchè, in tutta sincerità, non è certo che abbia ragione. Il romanzo spinge a riflettere (quanto è lecito perdere per salvaguardare la vita?), il film si colloca invece stancamente nel filone dei distopici YA già largamente saccheggiato (le scenette d'amore con la ragazza, impossibili nel romanzo visti i 12 anni di Jonas, a cosa dovrebbero servire esattamente?) e quindi non riesce a comunicare pienamente la novita (il romanzo fu pubblicato nel 1992) e le sfumature originali. Joanne

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