martedì 13 dicembre 2011

One Day, un film non sponsorizzato dalla Acuvue ma dalla Kleenex

One Day
(USA, UK 2011)
Regia: Lone Scherfig
Cast: Anne Hathaway, Jim Sturgess, Patricia Clarkson, Romola Garai, Jodie Whittaker, Rafe Spall
Genere: ammore
Se ti piace guarda anche: Amami se hai coraggio, Le premier jour du reste de ta vie, Starter for 10, Amore & altri rimedi, An Education

One Day. Un giorno. E anche one idea. Un’idea.
In questo film c’è un’idea.
“Embè?” direte voi.
“Un’idea vi sembra poco?” vi chiederò io.
“Eeembé” replicherete ancora voi.
“Vi sembra davvero, davvero poco?” insisterò io.
E poi andremo avanti forse mezza giornata così.

Prima di sbandierare troppo quel nome, occhio ai serial-killer, cara Anne...
Rifletteteci su, quanti film hanno al loro interno un’idea, una vera idea, una bella idea? Non ne escono mica tanti. Ce ne sono un sacco tutti fatti con lo stampino, ma se andate a scavare dietro, di idee ne troverete ben poche.
Ben venga allora questo One Day che parte da un’idea narrativa forte e interessante: raccontare il rapporto di amicizia/amore tra i due protagonisti presentandoci soltanto ciò che accade un giorno, il 15 luglio per la precisione, di ogni anno a partire da quando si sono conosciuti nel 1988, fino al presente.
Un’idea che l’autore della sceneggiatura ha preso pari pari da quella del suo stesso romanzo omonimo. Ebbravo David Nicholls che ha avuto una bella trovata e se la ricicle pure. Perché le idee sono rare, al giorno d’oggi, e quindi meglio spremerle per bene. O no?
Tra l’altro Nicholls aveva già adattato per il grande schermo il suo romanzo d’esordio Starter for 10, che era diventato una pellicola carina ambientata negli anni ‘80 con James McAvoy diviso tra la bionda Alice Eve, la mora Rebecca Hall e l’ossessione per un quiz televisivo. Niente di imperdibile, ma se vi è piaciuto questo potete recuperarlo.

Lo stile Nicholls è ben riconoscibile pure qui, grazie a una leggerezza tutta british che riesce a mescolare con naturalezza componenti ironiche a parti più da drammone strappalacrime.
Un gioco di equilibrio non facile, così come quello tra i due protagonisti. Amici? Amanti? Fidanzati? Cosa?
A voi scoprirlo, io vi anticipo solo che naturalmente e immancabilmente sono uno l’opposto dell’altra. Lei, una Anne Hathaway abituata a fare la bruttina in grado di sbocciare poi per miracolo, vedi il suo esordio con il disneyano Pretty Princess, una ragazza timida con il sogno di pubblicare le sue poesie nel cassetto che nel frattempo si barcamena come può con un lavoro da cameriera in un ristorante messicano.
Lui invece è Jim Sturgess (ho già sentito qualche gridolino dalle sue fan in ascolto), che abbiamo visto in Across the Universe, 21 e Heartless, nella parte di un figlio di p…apà viziato che si lancia in una carriera televisiva da vj della tv britannica. Una sorta di Albertino ai tempi della Deejay Television degli anni ’80 (o anche di oggi). In pratica uno condannato a fare il ggiovane anche quando poi ggiovane non lo sarà ppiù. Bella raga e adesso ci spariamo una clip: il trailer di One Day, one station!


Torniamo in studio.
Le cose tra i due personaggi si evolvono anno dopo anno, con lei che diventa una proffe delle medie e lui che… beh, lui continua a fare tv spazzatura. E gli è andata bene che all’epoca non esistevano ancora i reality-show.
A orchestrare questi due attori in ottima forma c’è il tocco vellutato di Lone Scherfig (nome che fa molto fig), regista danese che viene dalla scuola del Dogma 95, ma a differenza di quel bastardo di Lars Von Trier possiede una notevole dose di sensibilità tutta femminile e dopo An Education, con sceneggiatura firmata da Nick Hornby, questa volta in coppia con un altro scrittore britannica fa un nuovo centro, almeno nel mio cuore. Non un capalavoro, non un film esente da pecche e da una sensazione che manchi qualcosa al quadro generale, però una visione in grado di coinvolgere emotivamente. Se proprio vogliamo guardare il pelo nell’uovo, questa volta la Hathaway pur brava non riesce a bissare l’exploit di Carey Mulligan in quel film, però se la sfanga più che bene, soprattutto nella parte più da "sfigata" in cui è una maestra totale.

Un’idea, due personaggi, una relazione che dura vent’anni. È questo il film, prendere o lasciare, con annesse e connesse una buona dose di lacrime. E va bene, mi sono commosso pure io con questo cazzo di film. Sì, sono una pappamolla di merda. Non ce la faccio. Mi sto davvero rammollendo. E non sta succedendo one day. Sta succedendo today.
(voto 7-/10)


16 commenti:

  1. Che fossi una pappamolla era già chiaro da tempo, non c'era certo bisogno di questo film. ;)

    A questo punto mi toccherà vederlo per capire che effetto potrebbe avere su di me.

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  2. *mr. ford
    questa me la sono proprio andata a cercare... :D

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  3. L'idea è insita nel libro, non nel film. Sai già come l penso a rigurado: non c'è gara col romanzo! il film risulta sbrigativo e superficiale a confronto!

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  4. l'idea non è iperoriginalissima, come hai potuto leggere da me l'ha sperimentata anche dieci inverni e secondo me anche meglio!e poi vabbè in modo diverso aveva già fatto scuola Harry ti presento Sally...
    film "carino" e molto lacrimoso ma niente di straordinario...gli anni passano troppo in fretta e non si ha il tempo di respirare, se tagliavano qualche parentesi vuota, anni messi lì tanto per far passare la data e dove non succede proprio niente era meglio..comunque meglio di tanti altri film d'amore che girano e gli attori sono perfetti!

    http://firstimpressions86.blogspot.com/2011/12/one-day.html

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  5. mi è piaciuto, soprattutto la scena finale
    e giù lacrime :*

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  6. NON CI CREDOOOOOOOOOOO

    Scusa per tutte le O, Cannibal, ma tempo fa lessi "Le domande di Brian", e sapevo che c'era stato tratto un film, e al tempo non mi riuscì trovarlo. Mi sono bastate le tue due righe per capire che si trattava di Starter for 10, sono andato a vedere su Wikipedia e la trama corrisponde!

    Oddio, oddio!

    Beh, scusa per tutta l'enfasi non richiesta eh, prometto che nei prossimi commenti sarò molto serio e distaccato.

    Grazie CK!

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  7. Il libro era carino, prima o poi vedrò anche il film...

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  8. Mi hai incuriosito parecchio con questa recensione.  Di solito evito come la peste i film d'amore. Comunque questo One Day mi ricorda un film italiano di poco tempo fa, Dieci Inverni...la storia di due amici-amanti-nonsisabenecosa che crescono e si inseguono per dieci inverni di fila. Le idee in fondo girano di testa in testa... :).
    Ciao!

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  9. *stargirl
    non avendo letto il romanzo, mi sono risparmiato il confronto (impietoso, a quanto sembra) :)

    *alessia
    dieci inverni magari me lo recupero. dal titolo sembra giusto giusto per la stagione ;)

    *queen B
    sì, però per fingere di essere un uomo duro ho dovuto trattenerle...

    *ale
    sì sì, è quello
    la traduzione italiana del titolo è stata come al solito parecchio fantasiosa e ingannevole..
    comunque grazie a te ho scoperto che il mio blog può essere anche un valido strumento informativo! :)

    *moderatamente ottimista
    a quanto pare il romanzo è migliore del film, però puoi dargli una chance

    *veronica
    10 inverni non l'ho visto, ma a quanto pare non dovrebbe essere troppo distante da questo, che non è poi troppo distante dai soliti film d'amore, però è ben fatto

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  10. fra questo e dieci inverni ci sono dei passi della trama quasi identici(vedrai), ma sono entrambi usciti nel 2009 a pochi mesi di distanza, quindi è un po' inutile cercare di capire se è questione di copiatura o telepatia...in ogni caso recupera dieci inverni, vale davvero la pena è un piccolo film italiano che non sembra nemmeno un film italiano!(ed è un complimento)

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  11. Ricorda anche a me molto, nella trama, Dieci inverni, uno dei film romantici più belli che abbia mai visto. Sarà la fotografia particolare di Venezia, la mancanza del classico colpo di fulmine, la splendida canzone di Vinicio Capossela... ma il film è davvero meraviglioso.

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