giovedì 6 ottobre 2011

Gianfranco Zola Jesus Christ Alvin Superstar Alvin rock’n’roll

Zola Jesus “Conatus”
Genere: dark-wave
Provenienza: Merrill, Wisconsin
Se ti piace ascolta anche: Soap & Skins, Siouxsie, Chelsea Wolfe, Bjork, M83, Cocteau Twins

Zola Jesus in realtà si chiama Nika Roza Danilova, è una ragazza di 22anni di origini russe ma cresciuta nel Wisconsin e ha preso il suo nome d’arte unendo il nome di Emile Zola (no, con mio sommo stupore non si è ispirata al nostro Gianfranco Zola) con quello di un certo Jesus Christ. Una pratica piuttosto comune in ambiente dark-gothico, se consideriamo l’esempio di Marilyn Manson, artista con cui comunque, a parte un certo gusto per la dimensione dark, Zola Jesus non ha poi molto in comune. Per lei niente concerti con sacrifici umani o stupri di animali, dunque. E così anche per questa volta l’abbiamo sfangata con i luoghi comuni sul povero Marilyn Manson (che in realtà sembra sia il tipo più tranquillo e pacifico del mondo, o quasi).
Zola Jesus ha già pubblicato due album molto (o)scuri e con questo terzo lavoro finalmente trova un po’ di luce. Non stiamo certo parlando di un disco solare, tranquilli amici darkoni in ascolto, anzi tutt’altro, però questa volta ci sono più colori nella tavolozza dell’artista e questa volta ci troviamo di fronte a un album davvero di una bellezza travolgente, dalla prima all'ultima nota, in cui Zola (o è meglio chiamarla Jesus?) trova il perfetto bilanciamento tra luce e oscurità, tra introspezione e apertura verso il mondo esterno, tra le profondità della sua voce e la spettacolarità delle basi innervate di elettronica, tra attitudine e approccio da musica classica, quasi Sacra, e pop music.



Il titolo Conatus, per chi avesse dubbi in proposito, non indica i conati di vomito che provoca l’ascolto di qualunque altra musica dopo questa meraviglia di album, bensì è un termine latino che significa “andare avanti”, ovvero non adagiarsi sul passato ma guardare oltre. Proprio quanto ha fatto Zola Jesus superando se stessa, il suo acerbo darkissimo esordio e il più focalizzato ma non ancora “così” focalizzato Stridulum II.
Conatus è un miracolo di disco che guarda a Siouxsie quanto a Bjork (la Bjork migliore, non quella un pochino deludente dell’ultimo Biophilia) come vaghi modelli di riferimento, ma soprattutto ci racconta di un mondo tutto personale. Il mondo di Zola.
Che dopo questo album io preferisco chiamare Jesus.
(voto 9/10)

Potete ascoltare l'intero disco in streaming QUI

3 commenti:

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