lunedì 1 marzo 2010

Il libro di Denzel

Codice: Genesi (2010)
Titolo originale: The Book of Eli
Regia: Albert e Allen Hughes
Cast: Denzel Washington, Mila Kunis, Gary Oldman, Jennifer Beals, Tom Waits

I fratelli Hughes tornano alla regia dopo una lunga assenza, da quel “From Hell – La vera storia di Jack lo squartatore” (2001) diventato ormai un classico dei Bellissimi di Rete4, ma che non mi ha mai convinto un granché. Impressione simile pure per questo "Codice: Genesi". Western post-apocalittico dal ritmo lento e sornione, il film si gioca la carta rischiosa della chiave biblica. Quasi inutile aggiungere che le intenzioni volano ben più in alto del risultato finale, nonostante la riflessione sul potere che un libro come La Bibbia ha sul mondo rappresenti un buon spunto di riflessione.
Denzel Washington all’inizio sembra essersi willysmitthizzato, con una scena gratuita sotto la doccia che ricorda quella di “Io, robot”. Con il prosieguo della pellicola il suo personaggio acquista per fortuna una maggiore introspezione (molto vagamente alla “Ghost Dog”) e il film, pur senza eccellere, riesce perlomeno ad evitare il rischio di trasformarsi in un videogamone alla “Io sono leggenda”*.
L’altra nota positiva del cast arriva da Mila Kunis, splendida attrice di genesi ucraina vista in “Non mi scaricare”, “Max Payne” e soprattutto nel divertente telefilm cult “That 70’s Show”. È lei la luce che illumina l’atmosfera grigia del film. Gary Oldman nella solita parte da cattivone affibiatagli risulta invece piuttosto insopportabile.
Tra le cose migliori del film: una citazione di Johnny Cash, un personaggio che fischietta "Cockeye's song" di Morricone, il pezzo “How can you mend a broken heart” cantato da Al Green nella soundtrack e una simpatica scena con due vecchietti cannibali che nella loro casa in mezzo al nulla si ascoltano tranquillamente il classico della disco-music “Ring my bell” di Anita Ward.

“Codice: Genesi” rientra dunque nel filone apocalittico che sta prendendo sempre più piede. Sarà che tra terromoti, tsunami, Bertolaso, guerre, l’Impero Americano in decadenza e profezie Maya varie, l’impressione che tutto possa finire e il mondo così come lo conosciamo cambiare radicalmente si sta facendo largo nella nostra mente e soprattutto nella mente degli sceneggiatori hollywoodiani. Nel genere, pur superando agevolmente “Io sono leggenda”, sono sicuramente più riusciti il rassegnato “The Road” (che forse non verrà mai distribuito in Italia) e lo spassoso “Benvenuti a Zombieland” (uscirà a giugno). A breve arriva anche “Legion” e, subito dopo i consigli per gli acquisti, una nuova apocalisse ci aspetta. Restate sintonizzati.
(voto 5.5)

*Will Smith potrebbe gentilmente smetterla di fare film con IO nel titolo?


5 commenti:

  1. Non c'è modo migliore di rovinare una grande idea (in questo caso apocalittica) che metterci dentro esagerate dosi di Sacra Bubbola, e la solita idea puerile di "Bene assoluto" contro "Male assoluto". (E' lo stesso virus autodistruttivo che ha impedito - mio personalissimo parere - all'Ombra dello Scorpione di essere uno dei più grandi romanzi di sempre). Sulle prime mi son detto: piuttosto che guardare 'sta roba qui mi guardo 20 volte The Road. Poi però mi hai incuriosito con la storia dei due vecchi cannibali. Ai quali, fossi stato il regista, avrei fatto ascoltare i Fine Young Cannibals: Johnny Come Home (ke te magni) :D

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  2. Quanto a The Road, avevo sentito dire che non avrebbe torvato mercato in Italia perché giudicato troppo pessimista (i soliti comunsiti/pessimisti!).

    Pare in effetti che invece alla fine verrà distribuito. E' di pochi gioni fa infatti la notizia che i diritti per la distribuzione italiana sono stati acquisiti dalla Videa-CDE (http://www.badtaste.it/index.php?option=com_content&task=view&id=11852&Itemid=52).
    Ciao!

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  3. Confermo anch'io la notizia di The Road. L'ho già visto, ma quando uscirà al cinema farò sicuramente il bis perché merita la grande sala.
    Su Codice Genesi invece non ho grandi aspettative e ciò che hai scritto per me è una conferma. Essendo fantascienza "dovrò" vederlo comunque.

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  4. Per apprezzare From Hell devi leggere il fumetto di Alan Moore da cui è tratto: il capolavoro è quello. Tanto per dire, il personaggio interpretato dal pur bravo Johnny Deep non è certo il belloccio che si fa d'assenzio che si vede nel film.

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