
Dopo il disco con gli Ultra Orange del 2007, esordisce in proprio con “Dingue”, una perla incantata che si fa ascoltare con piacere e meraviglia. Evitando gli sbadigli alla Carlà Brunì, Emmanuelle cambia molte volte registro, tra canzoni rockeggianti, melodie delicate e pop sbarazzino (“Le jour parfait”), fino a raggiungere la poesia assoluta (“Alone a Barcelone”). Il controverso maritino Polanski tra l’altro canticchia (più che altro parlocchia) in un pezzo a là Jane Birkin/Serge Gainsbourg, con la voce registrata forse da una prigione, forse durante gli arresti domiciliari.
“Dingue” significa strambo. Ed è proprio così che suona, come quando alla sua prima apparizione cinematografica irrompeva nella vita di Harrison Ford in “Frantic”. Un’alternativa notevole a Charlotte Gainsbourg, ma soprattutto un piacevolissimo

Emmanuelle Seigner "Dingue" (2010)
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molto interessante, conosco la Seigner come attrice, è molto brava mi piacerebbe ascoltare qualche pezzo, per me questa è una novità assoluta :) Complimenti per il blog
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