mercoledì 16 settembre 2009

Comedy central

Commedia, un genere in genere ostico. Gli attori ripetono sempre la storia che è più difficile far ridere che far piangere. Cinematograficamente parlando. Sarà vero? Ecco una rassegna di commedie, tutte piuttosto riuscite, viste nelle ultime settimane.

Adventureland
Ambientazione: estate 1987. Scusate, ma vado in brodo di giuggiole quando vedo un film ambientato negli anni Ottanta. Non guardatemi come se fossi pazzo. In fondo c’è chi va fuori per i film con Eddie Murphy…
Adventureland è una storia molto personale scritta e diretta da Greg Mottola, il regista di Superbad. Un ragazzo per fronteggiare le difficoltà economiche della famiglia si trova a dover rinunciare alle tanto agognate vacanze in Europa ed è costretto a trovare lavoro ad Adventureland, un parco giochi popolato dalla più varia umanità: c’è il nerd super intelligente e super sfigato, la ragazza che quando passa tutto il mondo si ferma a guardarla, il capo esaltato, il tuttofare sposato che se la fa con le ragazzine. A sorpresa, però, quell’estate cambierà la vita al protagonista della storia: farà esperienze, troverà nuovi amici, maturerà e, fatalmente, si innamorerà. Non di una tipa qualsiasi, ma di Kristen Stewart, la bella Bella di Twilight. Una cosa che adoro è il suo superpotere di apparire in ogni occasione imbronciata a spettinata come se si fosse appena alzata dal letto. Non so come ci riesce.
Adventureland è un viaggio esistenziale sulle montagne russe dell’adolescenza negli anni Ottanta condotto in maniera intima e con una colonna sonora da sballo: Lou Reed, Cure, INXS, Husker Du e l’immancabile momento trash con “Rock me Amadeus” di Falco.
(voto 8)
Qui i link per il download del film in italiano (qualità DVD)
PARTE 1
PARTE 2


L’estate del mio primo bacio
L’estate del 1987 è, come in Adventureland, al centro di questo piccolo film italiano diretto da Carlo Virzì, fratello del più noto Paolo (regista di Tutta la vita davanti e Ovosodo). Stavolta la calda stagione è vista con gli occhi di una ragazzina di 13 anni alle prese con le prime cotte e i primi tormenti d’amore, secondo le regole della tradizionale commedia nazional-popolare nostrana. Il racconto è sospeso tra sogno e idealizzazione, com’è giusto che sia quando si parla di ricordi d’infanzia. La colonna sonora, impreziosita da perle di Cure e Roxy Music, si eleva dal solito piattume italiano. Inspiegabile solo come un film del genere venga trasmesso in piena notte, mentre in prima serata imperversano per la 50esima volta le repliche di Cesaroni e altre fiction non esattamente esaltanti.
(voto 6,5)

Fa' la cosa sbagliata (The Wackness)
Cambiamo decennio. Estate 1994. New York City, baby. Per le strade si respira il teen spirit di Kurt Cobain, la vita gangsta di Notorious B.I.G., il glamour di Beverly Hills 90210, la politica repressiva del sindaco Giuliani, l’odore carico della marijuana. Un pusher bianco un po’ sfigato se ne va in giro per la grande mela, tra una seduta con il suo strizzacervelli fattone pure lui (Ben Kingsley) e una cotta per la di lui figliastra. Sì, si droga pure lei. Fa la cosa sbagliata è una commedia esistenziale girata in perfetto stile Sundance ma si caratterizza per i suoi piacevoli inserti urban, molto hip-hop anni 90 sparato in colonna sonora e qualche scena visionaria dovuta agli effetti della fattanza.
(voto 6,5)

I love shopping
Una giornalista spendacciona finisce a lavorare in una rivista sul risparmio pur di iniziare il cammino che la porterà verso Alette, una sorta di Vogue tarocco. Da questo paradossale spunto si dipana una vicenda tra Ugly Betty e l’infernale Il diavolo veste Prada interpretata dall’emergente Isla Fisher, una che dimostra come una bella donna possa anche far ridere. Eccome.
In tempi di crisi finanziaria, la pellicola è una riflessione sugli effetti del capitalismo e del consumismo, sotto forma di commedia visionaria. Lo shopping viene trattato una malattia, un impulso autodistruttivo, una dipendenza, come il titolo originale (anche del libro da cui è tratto) Confessions of a Shopaholic sottolinea.
“Quando compro il mondo è un posto migliore. E subito dopo non lo è più. Perciò devo rifarlo,” sembrano le parole di un serial-killer a caccia della prossima presa. Invece si tratta solo del pensiero di una ragazza con la passione per le borse di Gucci che vive in un mondo fatto di vestiti griffati, carte di credito e riunioni per compratori compulsivi anonimi.
Io qui dentro ci ho visto dei chiari riflessi alla American Psycho sulla società odierna. Voi potreste vederci solo una commedia ironica e fashionista. È questione di punti di vista. Quel che è certo è che nella protagonista di I love shopping credo ci si possa ritrovare un po’ ognuno di noi. Io ad esempio penso di avere una malattia simile. Non si tratta di shopping e vestiti, ma di download selvaggio e musica. Non importa se il disco di tale nuovo artista non lo sentirò mai. Devo scaricarlo comunque. Che non si sa mai.
(voto 7,5)

17 Again – Ritorno al liceo
Ho un debole per le storie in cui il protagonista ha magicamente la chance di rivivere la propria vita in maniera diversa. In 17 Again, Zac Efron high-school (musical) star e campione di basket rinuncia a tutto quando la sua ragazza gli comunica di essere incinta. È così che, 20 anni dopo, si ritrova ad essere un infelice e frustrato Matthew Perry (il Chandler di Friends), a un passo dal divorzio dalla moglie e senza rapporto alcuno con i figli. Fino a che, un bel giorno, un bidello con alcuni poteri particolari gli dà l’opportunità di cambiare le cose. E così ritorna ad essere un teenager che va al liceo insieme ai suoi figli. Diciamolo, questa commedia è decisamente derivativa. Molteplici i riferimenti ad altre pellicole: Ritorno al futuro, 30 anni in un giorno, Big, Family Man, Freaky Friday… Ma proprio per il giusto mix di queste ottime pellicole però il film non può che piacermi. Ve l’ho detto che ho un debole per questo genere di storie. Il difetto principale sono invece alcuni dialoghi troppo buonisti e politically correct, del genere: “Ragazzi, non fate sesso prima del matrimonio.”
(voto 7)

Sex Movie in 4D
Il titolo originale del filmetto è Sex Drive (un pochino meglio della schifezza di titolo italiano) e si va a inserire nel sotto-filone della commedia adolescenziale on the road, seguendo l’esempio di pellicole come Road Trip, American Trip ed Eurotrip (sì lo so, che titoli fantasiosi!). Al di là della consueta storiella moralistica sull'eterna lotta sesso vs. amore, non mancano momenti demenziali molto divertenti, come il party-hard all’interno di una comunità Amish con tanto di Fall Out Boy in concerto. Esiste infatti un periodo nella vita di ogni giovane Amish, chiamato rumspringa, in cui si è liberi di sperimentare prima di seguire i rigidi dettami di questa religione/stile di vita. Nel film, ovviamente, questo periodo viene leggermente estremizzato, con risultati molto divertenti.
Altro elemento da segnalare di questa tutto sommato piacevole commediola è il legame diretto con nuove tecnologie e social-network, oggi ancora poco sfruttato dal cinema.
(voto 5,5)

3 commenti:

  1. Quello della malata di compere l'ho scaricato ma nn si sentiva nulla.

    Uffa

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